Ormai sono tornato alla routine lavorativa del New South Wales per cui penso sia tempo finalmente di dare alla luce il post riguardante le 3 magnifiche giornate e mezza trascorsa a Cairns, ridente cittadina del Queensland tropicale che si affaccia sulla barriera corallina, il che le conferisce lo status di base preferita per i tours ivi diretti.
Ora, smessi i panni di Alberto Angela, vi racconto cosa è successo e cosa abbiamo fatto io e quel mattacchione di Bontà, che è talmente mattacchione che se n'è tornato in Italia!!! Ciao Bounty!!! ;)
Il 13 marzo nel primo pomeriggio siamo rientrati a Cairns dopo la breve ma intensa visita a Capo Tribolazione. Una persona in particolare era contenta di tornare in città...forse presentendo cosa gli sarebbe capitato di lì a poche ore...
Dato che ci sentivamo appiccicosi come la carta moschicida abbiamo deciso di farci un tuffetto nella Lagoon, una piscina pubblica d'acqua salata ricavata in quello che si può definire il “centro” di Cairns e che si trova sulla Esplanade (lungomare). Tutto ciò perché Cairns non ha il mare...ha la palude.
Alla Lagoon ribecchiamo Lorenzo, il toscanaccio conosciuto ad Airlie Beach e che ci ha fatto dell'ottima compagnia durante il tour delle Whitsundays. Tra una fregnaccia e l'altra, dopo esserci raccontati le rispettive esperienze a Cape Tribulation e a Uluru, scatta il toto-stasera. La discussione è abbastanza lunga a causa di discrepanze non tanto negli obiettivi (ammicco ammicco) quanto nel budget, ma alla fine si trova l'accordo: casino e poi...e poi...e poi?!...boh non mi ricordo, ogni tanto mi vengono queste amnesie...
Al casino il sottoscritto si presenta da spettatore e tale rimane per tutto il tempo. Non ci ero mai stato però appena entrato mi sembrava di essere nel film Ocean's Eleven (o i due sequels...fate voi). Bontà inizialmente intenzionato a giocarsi 50 $ ci ripensa dopo che un passante gli augura buona fortuna (qua direi che non c'è grattata che tenga). Il buon Lorenzo si spara invece 100 non ricordo se euri o dollarozzi, fatto sta che dopo circa un'oretta siamo fuori con le pive nel sacco...destinazione...cazzarola non riesco proprio a ricordare...
Ho solo dei flash...entrata timida...noi tre spaparanzati in poltrona...ragazze che si avvicinano per importunarci...tante ragazze...Bontà che minaccia di non rivolgermi più la parola...io che ignoro le sue minacce...Bontà che va via accompagnato a manina...Bontà che torna come una persona nuova...
Dopo questi flash ho la memoria di nuovo lucida. Siamo usciti a farci un giro per lo sconfinato centro di Cairns e abbiamo trovato sul marciapiede una borsetta con dentro un cellulare e due portafogli contenenti in tutto 60 dollarozzi. Inutile dire che la tentazione di tenerci i soldi ce l'abbiamo avuta, ma da buoni cittadini abbiamo fatto “il gesto” di consegnarla “integra” alla polizia. Durante tutto ciò immaginatevi la faccia di Bontà, vittima del furto del portafogli a Surfers Paradise...senza prezzo!!! xD
Compiuto il nostro dovere ritorniamo al...porca paletta non mi viene...vabè torniamo là perchè erano solo le 3:00 di notte e non avevamo sonno.
Di nuovo flash...noi tre seduti sugli sgabelli...ancora ragazze che si avvicinano per importunarci...io che mi assento per 10 minuti...io che torno con un senso alterato...e poi usciamo...
Sono le 4:30 circa e non ne vogliamo sapere di ritirarci, anche perché Cairns ha in serbo per noi ancora altre avventure.
Sempre in zona centro, ci fermiamo in uno spiazzo perchè Danilo e Lorenzo, affamati come veri backpackers, vogliono prendere un pezzo di pizza. L'imprevisto è dietro l'angolo (di fronte alla pizzeria in realtà) e ha la forma di una donna aborigena cicciona, sulla 40ina andante, con dei capelli alla Micheal Jackson quando stava nei Jackson Five...per farla breve un parafango di femmina.
Facciamo per sederci sulla panchina e questa si avvicina blaterando qualcosa circa sua sorella che l'ha cacciata di casa e Allah. Bontà fiuta subito la gabola e lascia a me la patata bollente. Lorenzo arriverà solo a biscotto confezionato (essì perché questo lo considero il secondo biscotto, caro Bontà...). Inizialmente cerco di consolare la tipa dicendole non mi ricordo che cosa, poi capisco che sta veramente di fuori e viene fuori il bastardo che è in me: attacco a coglionarla alla grande. Le inizio a dire che il mio dio, Mazinga, a differenza del suo che le proibisce un sacco di cose mi lascia fare tutto ciò che voglio, tranne che suonare Stairway to Heaven con la chitarra (qui Bontà ha rischiato un corposo riflusso di pizza, ma se l'è cavata egregiamente). Lei ribatte dicendomi che somiglio a Gesù e io la smentisco dicendo che non sono Gesù per tre differenti motivi: non riesco ancora a moltiplicare i pani e i pesci, non sono ancora capace di camminare sull'acqua e al momento non posso tramutare l'acqua in vino. Argomentata la mia posizione la buzzicona si sbilancia in un “you are beautiful!” al che inizio a sentire puzza di bruciato. Poi la mossa finale che scopre finalmente il suo gioco: con un rapido balzo d'anca si avvicina a me. Io resto basito un paio di secondi, il tempo necessario a lei per menarsi...a questo punto, in bullet time tipo Matrix, la schivo...mi alzo di scatto...e realizzo...AIUTO!!! SONO UNA PREDA!!! Faccio per salutarla e subisco un altro affondo. Schivo anche il secondo e ormai in preda al panico me la do a gambe levate con i due al seguito in preda a crisi epilettiche!
Ora piccola riflessione sull'accaduto: mai e poi mai fidarsi di donne aborigene ubriache che attaccano bottone parlando di Alla...perché si menano!
Inutile dirvi che Bontà e Lorenzo hanno assistito all'intera vicenda piegandosi in due dalle risate un po' per la storia del dio Mazinga ma soprattutto per l'epilogo che stava per vedermi vittima...
A questo punto della serata capisco che non è bene sfidare ancora la sorte e che è tempo di andare a nanna, così accompagniamo Lorenzo al suo ostello e ci salutiamo ripromettendoci di beccarci di nuovo a Sydney, prima della partenza definitiva di Lorenzo per l'Italia. E' l'ultima notte con Gollosa, così io decido di dormire in macchina mentre Bounty opta per l'ostello.
Dopo circa 2 ore di sonno io e Bontà abbiamo la sveglia forzata perché ormai è tempo di salutare Gollosa, la nostra mitica Toyota Camry che ci ha scarrozzato da Brisbane a Cairns e da Cairns a Cape Tribulation andata e ritorno. Grande Golly! Ti ricorderò per sempre!
Il resto della giornata (14 marzo) lo passiamo alla Lagoon a goderci il sole tropicale. Nel pomeriggio ci dividiamo: Bontà torna in ostello io mi dirigo verso le strade interne di Cairns per esplorarla un po'. Beh per farla breve se un ciclone spazza via Cairns, ci mettono al massimo una settimana a ricostruirla tutta! L'unico luogo degno di nota in cui mi imbatto è il cimitero, il cui viale principale è ornato di palme tipo lungomare di Port Douglas. Anche la morte qui ha abiti tropicali. xD
Domenica 15 marzo decido di dare un senso alla giornata andando a visitare il Mount Whitfield e i Flecker Botanic Gardens, entrambi non molto distanti dall'ostello dove alloggiamo io e il Bontà, il Serpent. Il Mount Whitfield è un promontorio che domina tutta Cairns, peccato che gli unici due lookout siano sull'aeroporto. La sua caratteristica è che è ricoperto dalla foresta pluviale, di cui io vado pazzo, così decido di intraprendere un percorso, la Blue Arrow, per fare due passi. Per farla tutta ci ho messo 2 ore e mezza!!! Alla faccia della passeggiata! Non mi aspettavo che ci volesse tanto. Anzi a dirla tutta più di una volta ho temuto di essermi perso e di essere finito chissà dove, perchè in alcuni punti la strada era segnalata con dei fiocchetti legati ai rami degli alberi. Detto in altri termini è un attimo perdersi e finire chissà dove in compagnia di quei mattacchioni dei casuari.
Quando ne sono uscito avevo i vestiti completamente bagnati, tant'è che la mappa che avevo in tasca era ridotta a pappa per neonati. Bagnato, stanco e macilento mi trascino ai FBG, che per fortuna sono uno sputo rispetto ai Royal Botanic Gardens di Sydney e dopo un rapido giretto mi allontano con perplessità, diretto ai Century Lakes, situati di fronte ai FBG. Questi laghetti, poco profondi, sono in realtà delle ex paludi bonificate intorno a cui hanno ricavato dei giardini. Sono pieni di piante lagunari e uccelli stupidi che non si fanno fotografare. Insomma un postacchione!!!
Ancora più stanco e perplesso mi dirigo finalmente verso l'ostello dove mi attende una signora doccia.
La giornata del 16 è di completo relax, dato che ci attende una maratona nella sala d'attesa dell'aeroporto di Cairns. Abbiamo la navetta che parte alle 19:20 dall'ostello e il volo alle 5:00 del mattino. Giunti in aeroporto l'obiettivo comune è uno solo: trovare una connessione a internet gratuita. Per fortuna la troviamo quasi al volo e per 9 ore ci diamo alla pazza gioia internettiana, dopo diversi giorni di connessioni limitate dai vari MacDonald's.
E così salutiamo la piccola dolce Cairns e il Queensland, diretti nella grande amata Sydney nel buon vecchio New South Wales!
cosa c'è dopo...
14 anni fa