venerdì 13 marzo 2009

East Coast vol.2

La mattina del 4 marzo 2009 siamo partiti da Hervey Bay, da dove era iniziata la nostra avventura su Fraser Island, alla volta di Yeppoon, sempre direzione nord. Da HB sento di viaggiare più leggero, forse perché una parte di me è rimasta su quell'isola fantastica fatta tutta di sabbia.
Viaggiando verso Yeppoon abbiamo attraversato da sud a nord il Tropico del Capricorno all'altezza di Rockhampton, la capitale australiana del manzo. E' stata una giornata di trasferimento infatti non è successo praticamente nulla. Persino la notte trascorsa in un campeggio in riva all'oceano è stata fin troppo tranquilla, se si esclude uno stormo di centinaia di volpi volanti (pipistrelli giganti ndr) che ha attraversato il cielo sopra le nostre teste per diversi minuti, mentre montavamo le tende. L'abbondanza di volpi volanti si accompagna in questa zona del Queensland con quella di stingers, cioè cubomeduse dalla puntura letale per gli esseri umani, e coccodrilli, su cui non c'è nulla da aggiungere escluso il fatto che nessuno sa come il coccodrillo faccia... (turù tish). Il bush è soppiantato nella fascia tropicale dalla foresta pluviale, che colpisce oltre che per le stupende tonalità di verde anche per la straordinaria varietà di suoni che ne fuoriescono.
Yeppoon è stato il nostro trampolino di lancio per Great Keppel Island, un'altra isola in gran parte sabbiosa e non molto estesa. Giunti sull'isola siamo stati accolti dalla gestora del resort che ci ha dato alcune indicazioni sulle spiagge migliori da cui fare snorkeling. Sistemate le nostre tende come provetti boy scouts, ci siamo precipitati su Monkey Beach. Precipitati per modo di dire dato che il percorso impervio in mezzo alla vegetazione fitta dura almeno ¾ d'ora se non di più. C'è da dire però che la nostra fatica è stata ampiamente ripagata, una volta giunti a destinazione. Ci siamo trovati di fronte una spiaggia molto bella con della sabbia bianca finissima e una mare cristallino...e c'eravamo solo noi!!! Dopo le foto di rito con addosso le stinger suits (le mute anti cubomeduse), è partito lo snorkeling. Per me è finito quasi subito dato che nella mia maschera entrava acqua, mentre Danilo, Alice e Alessandro sono stati fuori un bel pò con successo. Dopo Monkey Beach, la ciurma si è divisa: Bontà verso Shelving Beach a prendere il sole, il resto a tentare di raggiungere Long Beach attraverso una scorciatoia aborigena. Dopo aver sbagliato strada “solo” una volta, siamo giunti su sta benedetta Long Beach, che era peggio di Monkey Beach e a livello di snorkeling una chiavica. Questo ve lo posso dire anche io, avendo inventato alla bisogna lo “snorkeling interrotto” o “snorkeling singhiozzante”. Esso consiste nel fare snorkeling normalmente, quando però la maschera si riempie d'acqua bisogna nuotare velocissimamente verso riva e svuotarla prima che le lenti a contatto si trovino a galleggiare in un brodo di acqua salmastra e “gasteme”. Ricordo per i non foggiani che le gasteme sono le bestemmie che il corpo umano produce spontaneamente in reazione ad una situazione di disagio. Flaggata anche Long Beach è il turno della terza e ultima spiaggia consigliataci dalla gestora del resort: Shelving Beach. Complici infradito scomode e ormai alla frutta e una stanchezza accumulata da giorni e giorni di viaggio, io e il Bent, rimasti in giro per l'isola, decidiamo di concedere a SB solo un paio di foto dall'alto senza metterci piede. Tornati tutti al resort è lotta senza esclusione di colpi per le amache. Bontà veste i panni della Svizzera e non interviene nel conflitto, il Bent fa la parte della Russia, fottendomi l'amaca da me opzionata, io mi adatto alla situazione e occupo l'altra amaca in puro stile olandese, mentre Alice rimasta a bocca asciutta fa la parte dell'Uganda. Mosso a compassione, decido poi di condividere l'amaca con la sventurata valtellinese dal passato torbido. Dopo ciò posso permettermi di darvi un consiglio: non condividete mai un'amaca...tantomeno con Alice! xD
La serata sembra volgere al termine dopo una parca cena a base di riso e tonno, ma al tavolo con noi siedono degli imprevedibili mattacchioni: una koreana di cui non ricordo il nome ma che da ora in poi sarà Korea, e una coppia di Melbournesi, lui di origine libanese lei di origine controllata (aka “topa”). Ad attaccare bottone è inaspettatamente Korea, il Bent ci mette del suo e poi entrano in giono i due australiani e le loro bottiglie di vodka Smirnoff. Il tema della serata ad un certo punto diventa il seguente: “Where is Korea?”. Il motivo è che Korea inizia a inseguire e a sfruculiare senza sosta un opossum. La scena madre è quando arriva, prende un coltello da tavola e va di nuovo via inseguendo l'opossum. Dopo quella sera non abbiamo più avuto notizie nè di Korea nè dell'opossum. Probabilmente staranno girando il remake del video di “Don't leave me” di Pink.
La chiacchiera con la coppia australiana scorre bene ed è piacevole, poi si uniscono un'altra australiana sempre di Melbourne e una canadese del Quebec. La seconda australiana si chiama Ruth e di più non so. La canadese non so come si chiama ma so che è una soldatessa nell'esercito canadese, in un reparto di stanza in Afghanistan. Ci ha raccontato un po' della vita militare laggiù e del contrasto estremo con la pace e il relax assoluto offerti da Great Keppel Island, la quale paesaggisticamente parlando e a livello di snorkeling è un'isola mediocre, tranquillamente saltabile durante un trip, ma se ciò che si cerca è evasione dal mondo allora è il posto perfetto.
Il giorno dopo la notte strascorsa su Great Keppel Island si parte con destinazione Airlie Beach e tappe intermedie Agnes Water e Town of 1770. La prima non ha nulla tranne che una spiaggia ottima per surfare, della seconda non posso dire niente perché non forse ci siamo passati e non ci siamo fermati oppure ci siamo fermati credendo che fosse lei e invece non lo era. Anche le città in Australia sanno giocare a nascondino.
Salutate senza un briciolo di rimpianto AW e To1770 siamo giunti la sera del 6 marzo ad Airlie Beach, trampolino di lancio per la crociera alle Isole Whitsundays.

Mi fermo qui perché il prossimo post sarà dedicato esclusivamente ad Airlie Beach e alle Whitsundays Islands.

Passate un fine settimana pluviale.

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